Actigen

I concetti e le idee che stanno alla base delle superfici SLA e DAE hanno rappresentato un notevole avanzamento nella concezione delle fixture implantari, tuttavia esse non hanno ancora risolto il problema del posizionamento di presidi implantari in alveoli post-estrattivi immediati a livello dei quali si ha poca stabilità primaria. L’osteointegrazione, infatti, è favorita dalla iniziale stabilità meccanica successivamente rafforzata dalla stabilità biologica.

Perché scegliere ACTIGEN

  • Riduce la possibilità di compromettere l’impianto in quanto contribuisce a velocizzare l’osteointegrazione;
  • Stimola l’attività piastrinica;
  • Predispone la superficie degli impianti a essere rapidamente colonizzata dall’osso;
  • Incrementa l’area di contatto osso – impianto;
  • Diminuisce il disagio post operatorio perchè accorcia i tempi di guarigione;
  • Limita il rischio di fallimento dell’intervento implantare in quanto migliora la qualità e la quantità di osso generato;
  • È un dispositivo sicuro, infatti è l’unico trattamento bioattivo che soddisfa le norme che consentono l’inserimento nella classe 3.

ACTIGEN: l’evoluzione del rivestimento implantare

Il significativo risultato in termini di osteointegrazione è stato ottenuto immobilizzando collagene di origine dermica (tipo I) su superfici mordenzate in quanto lo stesso tipo di collagene costituisce già in larga misura la porzione organica dell’osso e ne supporta i processi vitali. Nei processi di rigenerazione, infatti, le cellule osteoblastiche depositano inizialmente una matrice di collagene, che viene in seguito mineralizzata. Tale matrice collagenica esercita una serie di effetti biologici positivi: l’adesione di osteoblasti ed osteoclasti, è cofattore per numerosi fattori di crescita e molti altri meccanismi. L’utilizzo del collagene è stata una scelta determinante per UBGEN al fine di creare una soluzione biologica che anticipa i bisogni futuri nel mondo dell’odontoiatria.

 

Angiogenesi

Il collagene svolge un’azione chemiotattica sulla linea cellulare dei monociti/macrofagi, da cui derivano gli osteoclasti. Queste cellule a loro volta stimolano l’angiogenesi, grazie alla secrezione di fattori di crescita angiogenetici. Il collagene è inoltre in grado di attivare i recettori presenti sulla membrana cellulare delle piastrine agevolando l’emostasi.

Rimodellamento

Il collagene stimola un’azione chemiotattica sui precursori degli osteoclasti, cellule che attraverso la loro azione riassorbono la componente minerale e collaborano con gli osteoblasti nel riarrangiamento e rimodellamento dell’osso in cui è presente l’impianto.

Attività Osteoblastica

Il collagene, legandosi alla fibronectina, promuove l’ancoraggio delle cellule progenitrici staminali mesenchimali, su cui esercita la sua attività chemiotattica e induce la differenziazione osteoblastica.

Osteoconduzione e rigenerazione guidata

Il collagene è in grado sia di aumentare la velocità di proliferazione degli osteoblasti, sia di guidare la rigenerazione del tessuto connettivo.

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